Così Nadia Terranova: «un’indagine nella sessualità e nella complicità dei rapporti, nella miseria sessuale e nella prevedibilità del desiderio, e questa indagine è anche un viaggio nella scrittura e, finalmente, nella conoscenza di sé, fino alla consapevolezza che crescere significa rinunciare alle proiezioni altrui, non preoccuparsi più di cosa gli altri si aspettano
da te ma di chi tu sia davvero. In questa strada costellata di tentazioni, cadute, vacillamenti e solitudini, Camille trova infine un’illuminazione, quella di essere “nient’altro che la mia propria ricerca”. Solo così, in mezzo a un incerto buio, può trovare la sua “umile gioia” e affrancarsi dalla dittatoriale libertà della prima giovinezza.»
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tuttolibri del 12 giugno 2021