PAULINE KLEIN, ESSERE “LA FIGURANTE” DI SE STESSI
di Alessandro Mezzena Lona
«Nella vita vorrebbero essere tutti protagonisti. senza rendersi conto che, alla resa dei conti, a forza di restare sempre in primo piano si finisce per fossilizzarsi in un ruolo. per recitare una parte. quella che la società ti assegna. quella che le persone, abituate a vederti indossare sempre la stessa maschera, ti assegnano fino alla consumazione dei tuoi giorni. e allora? non potrebbe risultare più affascinante calarsi nei panni della comparsa? accontentarsi di essere un personaggio più sfumato. […] un gioco letterario eversivo, ironico, del tutto originale.»
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