LA MUTA di Aliya Whiteley recensito su “Mescalina”

«Il titolo, La muta, mi faceva pensare a un personaggio che soffrisse di afasia. Invece l’inglese Aliya Whiteley ci regala, grazie all’edizione italiana di Carbonio editore,  e alla traduzione di Olimpia Ellero, un romanzo distopico, ambientato in un mondo in cui gli esseri umani cambiano pelle dopo un certo numero di anni. E con ogni muta viene meno il sentimento di amore verso la persona con cui stavano. In fondo anche non esprimere più amore è un po’ un restare muti. Le pelli però, se conservate e non smaltite come la legge prevede, in qualche modo conservano quell’amore, che viene percepito se le si tocca.»

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