«Nel corso della storia della letteratura, la domanda “Cosa si è disposti a fare per non perdere l’amore della propria vita?” ha ispirato tanto le più grandi opere mai scritte quanto romanzi e racconti finiti nel dimenticatoio dopo appena una fugace stagione editoriale. A tentare di rispondere a questo quesito esistenziale – al quale non è ancora stata trovata una risposta definitiva e che, probabilmente, una risposta definitiva non l’avrà mai – si aggiunge ora l’autrice anglosassone Aliya Whiteley con La muta (intesa come il rinnovamento della pelle, non come una donna che non è in grado di parlare), opera nominata per il British Fantasy Award nel 2019. Ambientato tra Londra e alcune contee del Regno Unito, ha una trama originale (l’idea della rigenerazione della cute è geniale), uno sviluppo della stessa lucido, limpido e vivace, che non stanca, e degli accorgimenti che rivelano uno studio preparatorio non indifferente (ad esempio: Rose parla di sé stessa in terza persona in riferimento alle sue pelli precedenti). Fusi ne La muta, questi elementi danno vita anche a dei personaggi interessanti da incontrare…»
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