Sfruttata, manipolata, negata. La donna è al centro del mondo narrativo della scrittrice. Ma dei sentimenti non si sa niente. Perché è nell’invisibilità il segreto del dominio. […] Inoltre il romanzo contiene una critica sotterranea verso la “società delle performance, come un urlo strozzato contro un mondo lanciato verso il progresso e l’efficienza, ma che ignora totalmente l’interiorità degli esseri umani. Ci interroga sulla libertà, su ciò che ne facciamo e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. Diventa un simbolo, ma anche l’incubo di un futuro prossimo possibile, un monito che ci tiene in guardia.