Scrive Vieri Peroncini: “una lettura appassionante senza puntare decisamente sul romanzesco, con le inevitabili distorsioni che la modalità in questione suppone e pretende […] Perfect Rigor è un saggio che si legge come un ipertesto, poiché accanto alla matematica abbiamo le notazioni sociopolitiche di Gessen, che ben illustra la situazione della comunità scientifica della Russia di Stalin, e anche successiva quanto a questo, soprattutto le difficoltà di condivisione della ricerca soprattutto con gli studiosi stranieri.”