Gabriele Ottaviani fa emergere con esattezza inequivocabile tutto il godimento soggettivo provato dalla lettura del romanzo di Strindberg, rivelando al contempo altrettanto esattamente quanto tale lettura sia esperienza appagantissima anche a livello oggettivo per l’inalterata freschezza
«Questo libro ha centodiciassette anni, ma sembra scritto domani.»
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