Caitlin Doughty è bravissima a mescolare ironia e particolari raccapriccianti: (…) L’analisi vivace e lucidissima del suo sentire diventa un appello arguto e appassionato a rivoluzionare il nostro stesso atteggiamento verso la morte. (…) Un’Ars moriendi per l’epoca moderna, insomma, che trascenda dal mero processo biologico – nascosto, temuto, reso sempre più elaborato e artificioso – e recuperi la naturalezza di una grammatica fisica, spirituale e soprattutto sociale persa nei meandri di un tempo lontanissimo.