CONTRO LA MUSICA recensito su “modus legendi”

ASCOLTARE LA FINE DEL MONDO

di

Angelo Di Liberto

«Il filosofo parla della musica come potrebbe essere la letteratura, un luogo empirico per un dispositivo che si rivolge a orecchie che non possono più contenerlo. Le immagini del suono e della parola coincidono perché condividono lo stesso limite contemporaneo. La questione a monte è metafisica. Il suono si fa voluminoso per farsi udire, la parola si sovraccarica per attrarre ma siamo comunque nel possibile e non nella rinunzia al mondo, vero e unico atteggiamento dell’uomo saggio. […]

Dato che tutti i suoni sono stati già uditi si dovrebbe osare un nuovo tipo di ascoltatore. […] Sgalambro sostiene: “Ascolta la musica e poi dalle fuoco”. Perché l’arte non dovrebbe affezionarsi alla vita, non dovrebbe dare una mano all’affermazione del mondo, piuttosto dovrebbe riscattarsi e in questo la posizione del filosofo sembra accostarsi a quella di Carmelo Bene, quando dice che “l’arte è sempre stata borghese, idiota, mentecatta, soprattutto cialtrona e puttanesca e ruffiana. L’arte deve essere incomunicabile, deve solamente superare se stessa”.

Perché a fronte di grandi orchestre, interpreti osannati, brani scaricabili e scaricati, la mole di suono prodotta non ha creato nessuna teoria di sé, nessuna immagine che si possa imprimere nella Storia. Un unico grande convolvolo avvinghiato alla vita, alla fama, all’effimero, che non permane.
“Quando termina l’esecuzione, gli strumenti l’hanno dispersa, sfiniti, nell’aria”.

La musica non ha ethos, non colleziona principi di valore, comportamenti etici, pensieri che debbano necessariamente ricondurre al bene. La musica è un’avventura conoscitiva esattamente come la letteratura, come l’arte in genere. Non può ridursi a una promessa di spasso, al divertimento, all’ovvio. Ha necessità di prendere rapporti con l’illogico, l’irrazionale, il difforme, la metafisica”.»

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modus legendi, 4 ottobre 2021