Così Cristiano Saccoccia: “Langmead arriva in Italia con puro sperimentalismo, giusto per evidenziare ancora i coraggiosi azzardi editoriali di Carbonio Editore. Dark Star non è solo un romanzo bensì un contro-canto epico di una fantascienza sporca e nebulosa, ammantata da caligine cosmica ed esistenziale. In parole povere, Dark Star è un poema in pentametri giambici, il metro classico dell’alta poesia inglese, e fonde istanze dantesche alla sensibilità tragica del moderno storytelling noir e fantascientifico. […] Pentametri giambici al servizio del futuro e di una fantascienza post-elisabettiana e punk rock. Blade Runner incontra Samuel Coleridge.”
Così Oliver Langmead: “Per quanto Dark Star sia una storia d’amore per l’epica, è anche una storia d’amore per il noir, e la fantascienza, e spererei che chiunque ami questi generi possa trovare qualcosa da amare in Dark Star.”