SPECIAL “ONTOLOGIA ORIENTATA agli OGGETTI” sul blog “Convenzionali”

“… sono gli oggetti al centro di quello – è questa la sorpresa – che è il nuovo sistema filosofico formalizzato da Graham Harman, professore di filosofia a Los Angeles, fra le riconosciute cento personalità più influenti a livello planetario del mondo dell’arte, che nasce attraverso questo testo, dotto, denso, articolato e complesso ma anche improntato a una chiarissima indole divulgativa […] Una rivelazione in un periodo come quello attuale in cui la crisi dell’antropocene e dell’antropocentrismo si fa sempre più forte, anche perché l’essere umano è stato costretto dagli eventi a capire quanto in realtà non sia che un’illusione il suo ritenersi al di sopra d’ogni cosa.”

Leggi la recensione di Gabriele Ottaviani, cliccando qui

Gabriele Ottaviani ha intervistato Harman in occasione della pubblicazione italiana di OOO.

Un’intervista avvincente, epifanica, entusiasmante, come è stile del filosofo statunitense di cui diamo un piccolo assaggio.

D. Cosa rappresentano nella nostra quotidianità gli oggetti?

R. Tutto. Ciò che speriamo e di cui ci preoccupiamo è un oggetto. Le cose invisibili che ci colpiscono, come il nuovo coronavirus, sono oggetti. Anche le persone sono oggetti, anche se questo non è il modo in cui il termine è usato nella filosofia moderna, che presuppone che ci sia una radicale differenza di tipologia tra gli esseri umani e tutto il resto.

D. Tutto ciò che esiste dev’essere reale?

R. No. C’è una gamma completa di oggetti e qualità sensuali che esistono solo per qualcos’altro. La definizione che do della realtà è che qualcosa è reale solo quando ha un’esistenza autonoma e inaccessibile. Il reale non può mai diventare direttamente presente – qui seguo Heidegger – ma solo tradotto in forma accessibile.

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