Scrive Alessandra Pigliaru: "Eppure Jenni Fagan riesce a donare alla sua comunità di ultimi, marginali ed espulsi da ogni consesso sociale, una stramba visione di grazia. Loro così osservati e al contempo inguardabili, sollevano gli occhi e si accorgono che il cielo è sterminato. [...] La società del controllo che racconta Jenni Fagan è tanto punitiva quanto invischiante,tanto paranoica quanto allo sbando; [così Jenni Fagan] «è il presente a essere un panopticon. Ci mette sotto osservazione con metodi che hanno costruito un sistema disfunzionale. Dovremmo affrontare il problema apertamente»".
COSTELLAZIONI - A. Pigliaru_intervista con Jenni Fagan - «Panopticon»_26.04.2019