Julia von Lucadou

03/06/2020

LA TUFFATRICE di Julia von Lucadou recesnito sul blog “Books & Cuddles”

Scrive Daniela Tordoni: "In questo libro innovativo dalla scrittura decisa, senza fronzoli ed essenziale, ho trovato tracce della serie tv Black Mirror – per l’uso massiccio e soffocante di tecnologia, che pervade irreparabilmente ogni fibra – di 1984 – per la perenne sorveglianza e la claustrofobica sensazione di essere sempre giudicati, misurati, soppesati e di non essere in linea con i dettami della società – ma anche qualcosa di Hunger Games – per il morboso interesse per un entertainment pericoloso e, spesso, mortale e sanguinoso. Insomma, un futuro non troppo distante dal presente in cui viviamo. Pagina dopo pagina, infatti, sentivo una stretta allo stomaco e pensavo 'ma questo succede già ora, non è qualcosa di lontano dalla realtà!'. Bello e terribile allo stesso tempo."
03/06/2020

LA TUFFATRICE di Julia von Lucadou recensito sul blog “Alice Chimera”

"Non è una distopia commerciale, la si può semmai ricollegare a grandi nomi del genere, con l’innovazione di una visione contemporanea. Il mondo del lavoro che schiaccia i lavoratori, il constante bisogno di dare migliori prestazioni, avere migliori crediti per potersi permettere una casa migliore una vita migliore. [...] Non credo che questo libro sia per tutti, ma credo che tutti dovrebbero leggerlo per capire quanto la caccia di like e follower potrebbe portarci a un mondo in cui contano solo i numeri e non quello che vogliamo essere."
03/06/2020

LA TUFFATRICE recensita su “Il mondo di sopra”

Scrive Emanuela Imineo: "Sia l'atmosfera, sia i dettagli della società che Julia von Lucadou ha creato, permettono al lettore di immergersi completamente in una storia avvincente, ricca di azione e adrenalina in una società completamente travolta dall'ossessione dell'ordine, del successo e dell'iperattività. Permane nella società stessa una sorta di ossessione maniacale verso la perfezione e se non si raggiunge si rischia l'abisso, la povertà e l'invisibilità stessa. [...] una realtà che spesso il lettore sentirà come la sua."