K. C. Constantine

26/09/2019

LO SCAMBIO IMPERFETTO di K. C. Constantine recensito su “Satisfiction”

Scrive Ester Fantuzzi: "Non è da tutti scrivere un libro in cui il narratore stesso è un libro, come non è da tutti parlare di pisciare, perdere liquidi corporei, morire in modi patetici e comportarsi per la maggior parte del tempo in maniera estremamente imbarazzante. In questo sta la forza di Piscio sull’acqua di Rachel B. Glaser, psichedelico e avveniristico, a tratti psicotico.
10/10/2019

LO SCAMBIO IMPERFETTO di K. C. Constantine recensito sul blog “C-Side Writer”

Scrive Marco Ischia: "Un’indagine complessa, un’indagine che si basa sulle informazioni, sulle soffiate, sui delatori. E quando si ha a che fare con gente che racconta le cose, bisogna essere abili a comprendere se le cose raccontate corrispondo alla verità o sono solo una parte di verità condita di particolari che possono depistare anche il migliore degli investigatori. Ma Balzic è un duro, un poliziotto integerrimo, che questa volta però se la prende forse troppo a cuore."
11/12/2019

IL MISTERO DELL’ORTO DI ROCKSBURG di KC Constantine su “Pulp Libri”

POLIZIESCO IN PENNSYLVANIA. Scrive Roberto Sturm: "L’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso ha segnato l’avvento di politiche economiche e industriali neoliberiste che hanno dato inizio a una profonda crisi delle fasce più deboli. Non a caso era l’epoca in cui Margareth Thatcher governava il Regno Unito e Ronald Reagan era il presidente degli Stati Uniti, uno dei binomi più reazionari del dopoguerra. [...] Ed è proprio in questi anni che è ambientato Il mistero dell’orto di Rocksburg [...] Il tessuto sociale della piccola cittadina viene messo a nudo implacabilmente."
26/03/2020

LO SCAMBIO IMPERFETTO recensito su Mangialibri

Così Orazio Paggi: «La natura disonesta e corrotta dell’uomo è al centro del romanzo di K. C. Constantine [...] . In uno stile hard boiled essenziale, fatto di dialoghi asciutti e diretti, è descritta una realtà economicamente depressa, nella quale il crimine è una scelta alla disoccupazione dilagante e l’appartenenza etnica – bianchi, neri, ebrei, immigrati europei – un’orgogliosa ostentazione d’identità. Nella cittadina di Rocksburg, a ridosso di Pittsburgh, ogni azione umana è determinata, come suggerito dal titolo, dallo “scambio”, un do ut des ambiguo e pericoloso, ma unico espediente per andare avanti e raggiungere, forse, qualche risultato.»