28/03/2019
“Morire è molto peggio di non venire al mondo”. Così Gilberto Corbellini, filosofo ed esperto di questioni bioetiche, ex presidente dell’associazione Luca Coscioni: «La distinzione tra ottimismo e pessimismo pragmatici, nonché tra rifiuto e distrazione è ambigua. Si colloca a metà strada in un continuum tra “ottimismo illusorio e pessimismo suicidario”. Come i malati terminali, dovremmo affrontare la morte imminente se siamo così ossessionati da rinunciare a passare il tempo con i nostri amici e familiari. Possiamo migliorare la nostra situazione in qualche modo e farlo “è l’equivalente esistenziale delle cure palliative”».