01/03/2018
06/03/2018
Una sorta di Diario di Bridget Jones in versione tetra che riesce a far sorridere pur non risparmiando particolari raccapriccianti. Caitlin Doughty racconta la sua esperienza, iniziata all'età di ventitré anni, in un’impresa di pompe funebri di San Francisco. Lo fa intrecciando il suo viaggio personale con l’antropologia, la storia e la letteratura. Fino ad arrivare alle favole dei fratelli Grimm.
09/03/2018
Doughty riesce nell’impresa difficilissima di portare leggerezza, con il suo tocco, anche ai particolari più terrificanti. Un libro che è, insieme, il racconto di un’esperienza personale e di qualcosa che ci riguarda tutti; con inserti di antropologia, mitologia, religione e filosofia.
10/03/2018
Comprensibilmente ossessionata dalla morte, Caitlin è anche consapevole che il modo più efficace per prendere distanza è guardarla da vicino e sperare che la conoscenza scalzi la paura. Non c'è niente di morboso nel suo sguardo, che al crematorio e nelle successive esperienze nell'industria funeraria è sempre clinico e molto soggettivo. (…) Il memoir che ne risulta è un brillante e ispirato incrocio tra la serie tv Six Feet Under e i bei saggi di Mary Roach.