Fumo negli occhi. Libro di non facile lettura, la narrazione che l’hawaiana trentaquattreenne Caitlin Doughty fa della sua esperienza in un’agenzia funebre stupisce lasciando ancora più aperti quesiti, ataviche riflessioni umane sul senso della vita e della morte. [...] Il suo interesse si arricchisce degli studi sulle modalità di vivere l’evento morte e la morte, di trattare il cadavere, delle ritualità in vari gruppi etnici, con riferimenti storici, scientifici e letterari precisi. Tutto ciò alternato alla narrazione della sua esperienza nell’agenzia funebre dove provvede alle cremazioni, assiste e collabora alle imbalsamazioni, prepara le salme, ritira i cadaveri dagli ospedali, dalle case di riposo, dalle abitazioni private; esperienze che le stimolano riflessioni, desiderio di approfondimento che lei esaudisce volta a volta.