04/08/2019
Così Giulia Annibale: «Jens Peter Jacobsen [...] mezzo secolo prima del ben più noto 'L’amante di Lady Chatterley' (era il 1876) scrive della vita e degli amori di Marie, creando il ritratto di una donna caparbia, moderna e consapevole dei propri desideri, che non teme di abbandonare il proprio uomo quando questo si dimostra indegno della sua attenzione e del suo affetto, facendo mostra di quel vago cinismo che assale chi si rende conto di aver scambiato per amore una momentanea follia. L’unica relazione a sopravvivere è d’ispirazione schubertiana, un sentimento scoppiato nella natura e come essa sottoposto a regole più semplici, sensuali e radicali; una natura che per tutto il romanzo si fa specchio del cuore della protagonista, arricchendo di simboli e vivide immagini gli “interni” che Jacobsen consegna ai suoi lettori.»