L’ombra offre la sensazione di trovarsi dentro un un sogno infinito e febbricitante (nel finale colorito persino da sfumature splatter), ma che in qualche modo prefigura una sorta di destino ineludibile, quando poi “ci ritroviamo. Silenziosi”
Lo stile dell'opera poi rende tutto simile a una partitura musicale, che mette in evidenza le sonorità.
E scandisce il ritmo. Tanta musica in una trilogia il cui titolo d'altronde proprio alla composizione musicale rimanda. E tanto risuona.