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Arkadij e Boris Strugackij
La chiocciola sul pendio
Gli autori
Tradotti in tutto il mondo, i fratelli Arkadij (1925-1991) e Boris (1933-2012) Strugackij sono tra i più noti scrittori russi di fantascienza. Costantemente osteggiati dalla critica, ma amati
e seguiti da una schiera di ammiratori e imitatori, scrissero numerose opere in cui il rapporto tra un presente vissuto e un futuro immaginato viene descritto con uno stile e un linguaggio unici e affascinanti.
Esperto di letteratura nipponica l’uno, astronomo e matematico l’altro, iniziarono a pubblicare nel 1959, sancendo una collaborazione durata tre decenni.
Tra le loro opere più conosciute: È difficile essere un dio, Picnic sul ciglio della strada (dal quale Andrej Tarkovskij trasse il film Stalker), La città condannata. In Russia è in corso la pubblicazione dell’opera omnia dei due celebri autori.
UN GRANDE CAPOLAVORO
DELLA FANTASCIENZA SOVIETICA
Il libro
Scritto nel 1965, La chiocciola sul pendio era considerato dai fratelli Strugackij il loro romanzo più completo e significativo. La satira di una società pervasiva e opprimente, basata sul culto della forza e dell’attivismo sfrenato, è qui portata all’estremo con il “Direttorato per gli Affari della foresta”, un organismo abnorme e inaccessibile che sogna di permeare di sé l’intera vita silvana.
Al contempo, uno strano labirinto fatto di visioni surreali di un mondo in sfacelo, tra zone off limits, carcasse, torbide paludi, creature mostruose attorniate da una vegetazione insidiosa e ancestrale, schiude al lettore scenari avventurosi e coinvolgenti.
Carbonio presenta, tradotto per la prima volta dall’originale russo e nella sua versione integrale fino ad oggi inedita, un capolavoro dimenticato della letteratura sovietica, in cui si ritrovano echi di Saltykov-Šcedrin, Swift e Kafka: una riflessione amara e quanto mai attuale sul rapporto tra l’uomo e il Potere e tra l’uomo e la Natura.
Con una postfazione di Boris Strugackij
Le ginocchia mi tremavano, poiché ora sapevo che la foresta esisteva, e questo significava che tutto ciò che avevo pensato fino ad allora era solo lo scherzo di una scarsa immaginazione, una pallida e debole menzogna. La foresta esiste e questo enorme, cupo edificio si occupa del suo destino…
Scheda
Collana Cielo stellato
Traduzione Daniela Liberti
Pagine 272
Prezzo 16,50 euro
Isbn 9788899970345
Uscita 17 ottobre 2019
€ 15,68 € 16,50
«Uno dei più grandi capolavori della letteratura sovietica.»
Chicago Review Press
«Arkadij e Boris Strugackij dipingono scenari da brivido, lasciando aperti interrogativi spiazzanti.»
The New York Times
«Intrigante, divertente, visionario.»
Sunday Times
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![La grande fantascienza, umanista e filosofica, ha il potere di guardare il presente e immaginare il futuro. E, ovviamente, ha il compito di metterci in guarda e farci riflettere. Su che cosa? Su noi stessi, sulla natura umana, sulle strutture politiche e sociali, sui pericoli di un progresso che è spesso confuso con lo sfruttamento. Sull’Antropocene, in sostanza, che è poi l’epoca in cui viviamo. E Arkadij e Boris Strugackij [...], sono certamente tra i più grandi esponenti di questo tipo di fantascienza.](https://carbonioeditore.it/wp-content/uploads/2019/05/PDE.jpg)

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![Il critico Cristiano Saccoccia sottolinea come sia più arduo del consueto «ricercare un “luogo” specifico per parlare del romanzo La chiocciola sul pendio perché il fantastico è in grado di demolire ogni geografia del reale. [...] non è importante per i fratelli Strugackij codificare in rigide istanze l’architettura del loro romanzo, bensì il loro obiettivo è quello di introiettare nel lettore un simbolismo di matrice inedita.»](https://carbonioeditore.it/wp-content/uploads/2020/01/classicult-1.png)

![Un romanzo intenso e struggente che mette in scena la deriva umana in un mondo appartenente ad un futuro non meglio precisato, un noir oscuro e denso di significati, come la stella. Vox [...] è una città divisa, economicamente, che ricorda le metropoli urbane del nostro secolo. Interessanti i richiami alla tecnologia e alla scienza che sta alla base della nascita e creazione di Vox, a partire dalla teoria della conversione della luce, ma, senza mai dimenticare, il passato, queste barche che hanno attraversato lo spazio, queste albe sepolte nei ricordi di pochi. E’ un ciclo, proprio come si dice a Vox, un eterno ritorno, un viaggio tra passato e futuro, tinto di oscurità, di una cecità che acuisce gli altri sensi ma inevitabilmente sopprime il senso del vedere, di quel riconoscimento dato dall’osservazione.](https://carbonioeditore.it/wp-content/uploads/2020/03/vivianaboos-rassegnastampa-1200x452-1.jpg)
























































