Colin Wilson

01/03/2019

LA GABBIA DI VETRO sul “FATTO QUOTIDIANO”

Quando indagare sul male diventa politica. Così Fabrizio D'Esposito nella sua rubrica D.C. (Dopo Christie): «Colin Wilson è morto un lustro fa. Divenne famoso più di sessant'anni fa, nel 1956, con The Ousider. [...] Un'opera anti-borghese, contro il Sistema, e che rispunta prepotente in La gabbia di vetro, scritto dieci anni dopo The Outsider. Stavolta Wilson studia la mente di un serial killer (attraverso il personaggio dello studioso-detective Reade, ndr) e parte da un'immagine cupamente bucolica. Quella di Damon Reade, giovane ma già considerato il più grande esperto inglese di William Blake, poeta con l'ossessione della Bibbia e una decisa inclinazione per il misticismo. Reade vive da solo in campagna, nel nord dell'Inghilterra. I suoi vicini di casa, si fa per dire, sono gli "zingari" del villaggio, evitati da tutti, e che prendono pure il sussidio. Razzismo e reddito di cittadinanza, mezzo secolo fa».
06/03/2019

LA GABBIA DI VETRO su “Contorni di Noir”

Quello che Colin Wilson fa magistralmente, dice Michele Fanelli nella sua gustosissima recensione, è esplorare la coscienza e il potenziale umani «e il modo in cui i confini della società e del sé mettono le catene su quella coscienza e questo potenziale. [...] Così, pian piano, Wilson ci svela la vera natura di questo thriller, ovvero svelare di come gli umani siano ingabbiati in trappole create da loro stessi mostrandocelo attraverso la sua rappresentazione di un insolito killer e di un ancor più insolito protagonista».
11/03/2019

SPECIAL COLIN WILSON su “Thriller Nord”

Un'intervista assolutamente imperdibile a Geoff Ward, amico, collaboratore del grande irregolare, nonché scrittore lui stesso e autore della prefazione dell'ultima edizione inglese de 'La gabbia di vetro'. Geoff Ward anima con inscalfibile e costante entusiasmo il sito dedicato a Colin Wilson.