Colin Wilson

25/01/2019

LA GABBIA DI VETRO recensito su Lankenauta

Così Luca Menichetti: «[...] quando si parla di un libro di Colin Wilson il 'culto' è quasi d’obbligo, soprattutto se inteso come riscoperta di un autore anticonformista ingiustamente oscurato. La gabbia di vetro – romanzo pubblicato nel 1966 con il titolo The Glass Cage: An Unconventional Detective Story – risponde in pieno a questi canoni ('unconventional' appunto) e bene ha fatto la Carbonio Editore a proporre per la prima volta in Italia questo 'thriller psicologico' fuori da tutti gli schemi noti della cosiddetta letteratura di genere.»
29/01/2019

LA GABBIA DI VETRO su Thriller Café

Così Fausto Tanzarella: «Può un tranquillo e solitario studioso di letteratura ritrovarsi nel giro di ventiquattro ore a investigare sulle tracce di un sanguinario serial killer? Sì, può accadere se quel serial killer è solito commentare i propri omicidi scrivendo sul muro, accanto ai cadaveri, versi del grande poeta William Blake e se quello studioso, il trentacinquenne Damon Reade, è il maggior esperto vivente di quel poeta. Può accadere soprattutto se a farci vivere questa storia è Colin Wilson (1931-2013), scrittore inglese tra i più immaginifici ed eclettici del ‘900, nel suo romanzo La gabbia di vetro, pubblicato nel 1966 ed ora riproposto in Italia da Carbonio editore».
29/01/2019

LA GABBIA DI VETRO su LA LETTURA del “Corriere della Sera”

Roberto Iasoni consiglia il romanzo di Colin Wilson nella rubrica "Mani in alto".
29/01/2019

LA GABBIA DI VETRO recensito su Il Giornale

Sulle tracce del killer nella Swinging London. Così Luca Crovi: «La forza dirompente della narrazione di Wilson emerge in primo piano ne La gabbia di vetro, romanzo di difficile collocazione che è allo stesso tempo un ritratto spietato della Gran Bretagna degli anni ’60 e contemporaneamente è un noir-mistery denso di citazioni. ...] C’è del marcio in Inghilterra e Wilson non lo nasconde sotto il tappeto. [...] Non c’è niente di rassicurante nei delitti raccontati perché la società messa sotto inchiesta è perversa e violenta, incapace di comprendere le ragioni degli assassini e di ridare giustizia alle vittime.»