17/01/2020
Così Marina Morassut: «Non è sicuramente un thriller o un giallo classico dove la tensione risiede nell’azione e dove il lettore corre incontro al finale per scoprire l’assassino e le eventuali motivazioni. E’ però un grande romanzo allucinato, dove le normali percezioni e regole sociali vengono messe in discussione e viene lasciato al libero arbitrio la comprensione, la possibile accettazione o il rifiuto del male, in un’elaborazione di idee filosofiche contro le aspettative puramente quotidiane: in poche parole, anche “questo romanzo di Wilson non è un semplice pezzo di fiction investigativa”, come ha raccontato Geoff Ward nella sua intervista a Thrillernord “ma riguarda il tentativo di creare un contrasto più chiaro tra la psicologia del crimine e il mistico, con il rinnovamento spirituale e il già citato esistenzialismo evoluzionistico, alla ricerca del nuovo uomo”.»