Torna l'ultimo romanzo di August Strindberg, che conclude la «trilogia della solitudine». Si tratta di una «crudele farsa» su un goffo imbroglione che approda in una sperduta località della Svezia e diventa vittima degli abitanti
oltre ai rimandi ai simboli, al detto e al non detto, alla gnosi e alla filosofia, al nichilismo, a convenzioni sociali, si impone l'interrogativo sulla costruzione della casa