Rassegna Stampa

14/05/2018

La Stampa. Radical di Maajid Nawaz

Non c’illuda il diradarsi degli attentati: la battaglia contro il fondamentalismo per il cuore e le menti della umma è in alto mare. Maajid Nawaz conosce bene la fucina dell’odio. Classe 1977, nato in Gran Bretagna da genitori pachistani e cresciuto nel Londonistan quando la guerra santa si predicava en plein air, Maajid ha attraversato l’Ade ed è tornato: a 15 anni è già un reclutatore di jihadisti per Hizb al Tahrir, a 30 è un veterano del braccio anti-terrorismo delle segrete egiziane, a 40, dopo aver abbandonato il sole ingannatore del Califfato e fondato il think tank contro l’estremismo Quilliam, appare tra le 500 persone più influenti del Regno Unito del Sunday Times.
14/05/2018

Il fatto Quotidiano. Radical di Maajid Nawaz

Questo importante libro non è solo il racconto autobiografico di una “deradicalizzazione”. Nawaz sviluppa una contro-narrazione dell’Islam distinto dall’Islam politico e ci fa conoscere a fondo i meccanismi e le strategie di radicalizzazione, cosa indispensabile se si vuole davvero prevenire l’indottrinamento all’estremismo di matrice jihadista.
17/05/2018

L’indice dei libri. Invidia di Jurij Oleša

Si tratta di un letteratura “strana”, di quella stranezza che nell’Ottocento parlava di inquietudine, di hoffmanniano elusivo fantastico, ed era un modo per dilatare le possibilità dello sguardo e, soprattutto, del linguaggio che normalmente si sente inadeguato a cogliere e rappresentare un mondo che sta cambiando vertiginosamente. La prosa filosofica si combina con la realtà burocratica più ottusa, il protocollo a epifanie quasi mistiche, il senso del collettivo alla maledizione della solitudine dell’uomo, lo sguardo lirico alla causticità di una satira feroce. (…) In Invidia Jurij Oleša (1899-1960) racconta di uomini del sottosuolo, di donchisciotti, di difensori dei “sentimenti di una volta” che, in nome di un mondo passato di cui si sentono invano i custodi, tentano disperatamente di resistere al nuovo che avanza…
18/05/2018

La Verità. Figlio unico di Mei Fong

Quando sentiamo parlare della «politica del figlio unico», il pensiero corre verso territori esotici, subito viene evocata una barbarie di cui solo un regime totalitario sarebbe capace. In realtà, si tratta di una storia che ci riguarda molto da vicino, in cui l'Occidente è coinvolto tanto quanto la Cina. Lo mostra chiaramente Figlio unico, il bellissimo libro di Mei Fong - giornalista americana di origine cinese vincitrice del premio Pulitzer nel 2007 - appena pubblicato da Carbonio editore.