Rassegna Stampa

01/02/2019

Antonio D’ORRICO recensisce LA GABBIA DI VETRO su 7 del Corriere della Sera

Anche il delitto è una questione di estetica. Parola di Colin Wilson, scrittore, filosofo e criminologo protagonista e profeta della meravigliosa Londra anni ‘60. «Nessuno come lui ha saputo raccontare cos’era la Soho di allora, bohémienne ed esistenzialista, intricata e proibita», scrive Antonio D’Orrico. «Wilson fu più un Rolling Stone che un Beatle, più un Mick Jagger che un Paul McCartney. Nel senso che fu affascinato dal male. Nei suoi romanzi e nei suoi saggi i serial killer sono ospiti fissi. Ma non somigliano agli scontatissimi (e ormai ridicoli) serial killer dei libri e dei film odierni. Gli omicidi di Wilson discendono direttamente dal capostipite, dal numero uno, dal leggendario Jack lo Squartatore.»
05/02/2019

UN DUBBIO NECESSARIO recensito su Thriller Nord

Così Marina Morassut: «nel 1964 Colin Wilson scrive questo romanzo di una sconcertante attualità e trascina con sé diverse persone alla scoperta di una fumosa Londra del dopoguerra, avendo cura di mescolare e inframmezzare il mystery filosofico e il giallo deduttivo. [...] Ma qui siamo in presenza di un di più, di un qualcosa che l’autore inserisce nel romanzo: cosa succede se il reato o l’omicidio nascesse dal mero presupposto del “se fosse…”? [...] è sicuramente un giallo inconsueto tanto quanto originale nel suo dipanarsi, dove la ricerca [...] è la ricerca entusiasmante e contemporaneamente elusiva del perché l’uomo, pur con la sua libertà e tutta la sua conoscenza, non è Dio. [...] alla conclusione di tutto [...], arriviamo anche noi lettori a comprendere la visione del mondo e del peccato originale. [...] E le ultime pagine di quest’opera di Wilson sono una rivelazione, un giallo che si riavvolge su se stesso: di fronte a sé il lettore vede un sé stesso nudo, con tutte le domande ed al contempo la scintilla di tutte le risposte.»
05/02/2019

LA BELLEZZA recensito su Lankenauta

Scrive Francesco Ricapito sul romanzo di Aliya Whiteley: «è innegabile che i ruoli di uomini e donne siano in costante evoluzione e che molte siano le opinioni contrastanti a riguardo. [...] Alla fine il lettore è costretto a riflettere sulla percezione che ha dei ruoli maschili e femminili, chi li ha decisi? Come la prenderei se dovessi cambiare ruolo? Sarei pronto ad accettarlo? Un libro che colpisce i nostri stereotipi e costringe a porsi delle domande, una storia dalle tonalità scure ma ben definite ed un’altra grande prova del talento dell’autrice, l’inglese Aliya Whiteley. Lo consiglio a tutti quelli che s’interessano di scienze sociali e a quelli che pensano che l’ideologia gender sia una teoria del complotto.»