Rassegna Stampa

07/06/2018

KATANE – Il Foglio. Figlio unico di Mei Fong

La Cina inizia ad avere un vero problema demografico: la popolazione attiva si sta riducendo perché per via della cosiddetta “politica del figlio unico”, introdotta nel 1979 e rimasta in vigore fino al 2015, non ci sono abbastanza persone giovani a rimpiazzare quelle che vanno in pensione. A questo proposito, Carbonio editore ha tradotto in italiano Figlio unico. Passato e presente di un esperimento estremo del premio Pulitzer Mei Fong, che "analizza le ripercussioni della politica del figlio unico nella società contemporanea, intrecciando le storie private della gente intervistata con il racconto delle sue vicende personali sullo sfondo di eventi epocali". Da non perdere.
07/06/2018

Convenzionali. Figlio unico di Mei Fong

Mei Fong, giornalista che ha ricevuto una fra le onorificenze più ambite nel suo campo, ossia il Pulitzer, e leggendo questo libro non si può non concordare sul fatto che un tale talento debba essere consacrato, conduce il lettore per mano in un viaggio attraverso la Cina, tra eventi grandiosi, ammalianti e intrisi di megalomania propagandistica come le Olimpiadi e la sofferenza degli umili, degli ultimi, degli emarginati. Straziante e bellissimo.
07/06/2018

7 – Corriere della sera. Micol Sarfatti recensisce “Fumo negli occhi” di Caitlin Doughty

Caitlin Doughty, trentenne americana nata alle Hawaii, ha fondato a Los Angeles un’impresa di pompe funebri e un’associazione che insegnano ad accettare la morte e a considerarla come un evento naturale. «Perché, in fondo, è solo qualcosa che fa parte della vita».
08/06/2018

Lankenauta – Letteratura e altri mondi. “Pellegrini del sole” di Jenni Fagan

Il tema distopico è un motivo ricorrente nella narrativa contemporanea. Sarà perché viviamo in tempi difficili; tempi di cambiamenti costanti, di trasformazioni incontrollate verso orizzonti indeterminati, che generano punti interrogativi carichi di apprensione. [...] Pellegrini del sole di Jenni Fagan profila un orizzonte di eventi legati a una radicalizzazione climatica: un’incombente era glaciale (siamo nel 2020) che cinge d’assedio l’Europa, causando grandi migrazioni umane verso il Sud. Siamo dunque ai limiti dell’universo letterario apocalittico. Ma la chiave di lettura esatta non è questa. È, appunto, distopica, e lo è nella misura in cui questa cornice di eventi estrema incastra dentro sé due vicende parallele (legate tra loro) di personaggi che, controcorrente, sono diretti o comunque continuano a vivere a Nord.