Rassegna Stampa

26/07/2019

I POTERI DELLE TENEBRE. DRACULA, IL MANOSCRITTO RITROVATO su “Il posto delle parole”

Lo straordinario mistero editoriale emerso dalla recente scoperta di una versione islandese del romanzo Dracula è oggetto di due densissime interviste che il giornalista Livio Partiti ha fatto a Matteo Curtoni – co-traduttore, con Maura Parolini, dell’edizione italiana – e a Franco Pezzini – studioso del Signore delle tenebre in tutte le sue sfaccettature e declinazioni artistiche, dalla letteratura al cinema, al teatro. Dracula è testo che esce dai margini del libro ben oltre le intenzioni di Stoker e oltre il personaggio stesso. Ne I poteri delle tenebre – traduzione letterale dell’originale Makt Myrkanna – il nome dell’autore Bram Stoker è affiancato a quello di Valdimar Ásmundsson,  modernissima figura di intellettuale nell’Islanda a cavallo di ‘800 e ‘900, editore, autore, giornalista, scouter culturale, traduttore. Ma quante licenze si è preso Ásmundsson rispetto al testo canonico del 1897? E che peso ispirativo assumono su Makt Myrkanna le numerose bozze preliminari del Dracula del 1897 che impegnarono Stoker per quasi otto anni? Da tali interrogativi prende vita una ricchissima ed entusiasmante vicenda traduttiva che ci dice della potente polisemia sia del personaggio Dracula, dai contorni tanto lugubri quanto modificabili, sia dell’opera Dracula, dalle mutevolissime prospettive narrative. Dunque il vampiro romantico e imprendibile del repressivo Vittorianesmo lascia il posto, nella versione norrena, a un Conte molto più umanizzato in balìa di insondate brame di potere e di inedite licenziosità verbali, una creatura che si muove in un feuilleton a tinte forti, ammiccanti qua e là al poliziesco. Un altro Dracula e un altro romanzo tutto da scoprire.
29/07/2019

MARIE GRUBBE recensito su “Alias”-il manifesto

Così il germanista Andrea Meregalli: «Ma il fulcro del romanzo è altrove, nell’interiorità dei personaggi, nello scavo psicologico dell’individuo: prendendo spunto dalla realtà storica, Jacobsen sonda l’animo della donna protagonista attraverso le sue relazioni con mariti e amanti, sottolineando il suo pieno diritto alla realizzazione di se stessa, anche nella sfera affettiva e erotica. Inizialmente esposta alle costrizioni e alle aspettative della società del tempo, che lei stessa fa propri, Marie aspira al matrimonio come via per affermarsi socialmente e liberarsi dell’autorità paterna; ma l’interesse del romanzo non sta nelle rivendicazioni sociali, né nell’ottica proto-femminista che andava affermandosi al centro del dibattito pubblico. Il senso della vicenda va piuttosto colto nel desiderio di Marie di agire attivamente senza aspettare che altri le attribuiscano un ruolo, varcando "la porta della vita" invece di "rimaner fuori ad ascoltare le note della festa, non invitata, non richiesta, come una serva storpia", nelle sue stesse parole.»
31/07/2019

INVIDIA di Jurij Oleša su “ZEST – Letteratura Sostenibile”

Così Davide Morganti: Invidia è un romanzo che «risente del dadafuturismo per cui le frasi e le azioni si sovrappongono, si spezzano per meglio rendere la confusione di un mondo, come quello comunista (e quello capitalista), incapace di cogliere le esigenze dei singoli. […] Oleša adopera un linguaggio forsennato, dal ritmo frenetico, […] è stato capace in poche pagine di segnare su carta un periodo che ha impastato nel sangue e nell’inchiostro idee, vizi e un’ansia mortale di voler cambiare il tempo senza saper aspettare la Storia; romanzo capace di deridere i megasistemi di una volta che hanno distrutto l'Europa (e parte dell'Asia) ma anche i macrosistemi di oggi, che in nome della democrazia impongono modelli di vita che somigliano più a brand aziendali che a idee.»
31/07/2019

LO SCAMBIO IMPERFETTO recensito su “Lankenauta” da Luca Menichetti

Un hard boiled degno di un “cronista sociale” – così è stato definito K. C. Constantine. Dopo 'Il mistero dell’orto di Rocksburg', con questo nuovo episodio della serie con l’ispettore Mario Balzic “abbiamo netta la conferma che la fama dell’autore, autentico mito letterario d’oltreoceano, non è frutto di esagerazione”.