Così Gabriele Ottaviani: "Calvino lo ha insegnato a tutti con una formula talmente fortunata da essere divenuta trita e ritrita, un classico è un libro che non finisce mai di dire quel che ha da dire, però qui siamo alla piena distopia, e nel bel mezzo di una vicenda che possiede pure una sua propria e formidabile ironia, esaltata in questa edizione dalla prefazione di Dacre Stoker, pronipote del succitato e celeberrimo Bram, dall’introduzione e dalle note del già nominato Hans Corneel de Roos e dalla postfazione John Edgar Browning, altro insigne studioso: un’esegesi dunque ad amplissimo spettro da non lasciarsi sfuggire."