Rassegna Stampa

11/07/2018

la Repubblica – Antonello Guerrera incontra Paul Hoover e recensisce “Saigon, Illinois”

la Repubblica – Paul Hoover, autore di 'Saigon, Illinois', un libro che oggi arriva in Italia e “...racconta perché serve un’altra ‘rivoluzione piena di poesia’”. Antonello Guerrera, rigoroso americanista, conoscitore degli States, dalla East alla West Coast, parla del suo incontro a Roma con Paul Hoover, regalandoci un’appassionata recensione di Saigon, Illinois, un capolavoro dimenticato che Carbonio è fiera di aver riportato alla luce. «Il Vietnam ci ha regalato tante libertà di espressione, prima impensabili», spiega Hoover, «dall’Urlo di Ginsberg al femminismo . Oggi se rileggo miei libri degli anni immediatamente successivi mi sorprende quanto siano espliciti. Ma tutto quello che abbiamo conquistato è perché siamo scesi in strada, ci siamo ribellati, cosa che oggi accade molto raramente».
12/07/2018

il Manifesto – Francesca Del Vecchio intervista Maajid Nawaz, autore di “Radical”

Oggi sul Manifesto l’intervista di Francesca Del Vecchio con Maajid Nawaz, attivista e giornalista anglo-pakistano di fede islamica, co-fondatore di Quilliam, associazione che promuove l’integrazione e il rispetto per i diritti umani e combatte gli estremismi. Nel suo libro Radical, edito da Carbonio, racconta come “a 16 anni scelse la strada del fondamentalismo, salendo l’intera «scala gerarchica del terrore» fino a diventare un reclutatore”.
19/07/2018

AVVENIRE – Letteratura. Riccardo Michelucci parla del “Vietnam di Hoover”

AVVENIRE - Letteratura, di Riccardo Michelucci: "Il Vietnam di Hoover mette a nudo l'anima vera degli Usa". Pochi grandi romanzi hanno raccontato finora la guerra del Vietnam dal punto di vista di chi si rifiutò di indossare la divisa e ne pagò le conseguenze sulla propria pelle. Rappresenta una rara eccezione 'Saigon, Illinois' di Paul Hoover, uscito negli Stati Uniti nel 1988 e pubblicato adesso per la prima volta anche in italiano da Carbonio editore nell’ottima traduzione di Nicola Manuppelli. Hoover “è riuscito a descrivere magistralmente il senso di amarezza e di disillusione che segnò quell’epoca, stemperandola con robuste dosi di sarcasmo e ironia”.