Rassegna Stampa

22/01/2019

IL TALENTO DEL CRIMINE recensito sul magazine F

IL TALENTO DEL CRIMINE recensito sul magazine F. Così Liana Messina sul romanzo di Jill Dawson che ha come protagonista la scrittrice Patricia Highmsith, Signora del thriller psicologico: «È intrigante entrare nella mente del nostro scrittore preferito. Con sottile ironia Dawson mescola il vero e il falso, usa dettagli della biografia della scrittrice insieme a molti richiami ai suoi libri, costruisce atmosfera e suspense, semina dubbi per costruire un enigmatico mistero degno di colei che lo ha ispirato.»
22/01/2019

LA GABBIA DI VETRO di Colin Wilson su la Repubblica

LA GABBIA DI VETRO su la Repubblica. Così, Irene Bignardi, critica culturale di lungo corso e anglo-americanista sopraffina sul romanzo di Colin Wilson: «è proprio sulle idee e gli stati d’animo dei personaggi che si muove un mystery giocato più sui dialoghi e sui brandelli di osservazione che sui fatti: più romanzo di idee che thriller. E una volta di più abbiamo la conferma che la massima fonte delle grandi nevrosi è la famiglia (complicata qui dall’ennesimo caso di paternità segreta), che segna tutti i personaggi con qualche bizzarria.»
25/01/2019

LA GABBIA DI VETRO recensito su Lankenauta

Così Luca Menichetti: «[...] quando si parla di un libro di Colin Wilson il 'culto' è quasi d’obbligo, soprattutto se inteso come riscoperta di un autore anticonformista ingiustamente oscurato. La gabbia di vetro – romanzo pubblicato nel 1966 con il titolo The Glass Cage: An Unconventional Detective Story – risponde in pieno a questi canoni ('unconventional' appunto) e bene ha fatto la Carbonio Editore a proporre per la prima volta in Italia questo 'thriller psicologico' fuori da tutti gli schemi noti della cosiddetta letteratura di genere.»
28/01/2019

L’ARRIVO DELLE MISSIVE recensito su BooksSpecial

Così Marco Denti: «In L’arrivo delle missive Aliya Whiteley riesce a mantenere in equilibrio un originale patchwork che raduna le radici celtiche, gli effetti tragici della guerra, la riluttanza alle convenzioni e la dimensione soprannaturale con la rivelazione di Shirley [la protagonista, ndr], quando arriva alla conclusione che 'l’amore è uno sporco lavoro, fatto di mancanze, di difficoltà, di compromessi, ma in cui ci si fa forza a vicenda perché il mondo è crudele, e sono poche le persone disposte a comportarsi correttamente con te senza pensare alle proprie esigenze personali'. È ancora così, dalla notte dei tempi, e non serve un druido per capirlo. Basta una ragazza che lancia un sasso nello stagno.»