Così Vieri Peroncini: "Una nuova frontiera del concetto di lost in translation: così, tra il serio ed il faceto, potremmo iniziare a parlare di un clamoroso caso letterario, che coincide anche e addirittura con una nuova versione di uno dei romanzi, gotici e tout court, più universalmente noti di tutti i tempi. Il capolavoro in questione è Dracula, di Bram Stoker; il secondo capolavoro invece è I poteri delle tenebre, di – in un certo senso – Valdimar Ásmundsson. [...] Possiamo ben dire che, come in un gioco di scatole cinesi, i misteri della storia di Dracula, in senso storico, si innestano su quello dell’elaborazione romanzesca di Stoker e a loro volta in quelli relativi alla rielaborazione di Ásmundsson. In I poteri delle tenebre c’è abbastanza per una lettura di studio, e anche per una sinottica con Dracula di Bram Stoker, per chi non fosse così ferrato da cogliere al volo le innumerevoli differenze tra le due opere."