La grandezza di questo libro sta nell’aver reso universali i sogni (o gli incubi, a secondo dei
punti di vista) dell’eremita, ma anche nell’averli trasformati in una fantasmagoria di immagini, di suggestioni e di simboli che ci riportano direttamente alla cultura greco-latina, al misticismo platonico e neoplatonico e al sincretismo religioso