Rassegna Stampa

26/03/2020

LO SCAMBIO IMPERFETTO recensito su Mangialibri

Così Orazio Paggi: «La natura disonesta e corrotta dell’uomo è al centro del romanzo di K. C. Constantine [...] . In uno stile hard boiled essenziale, fatto di dialoghi asciutti e diretti, è descritta una realtà economicamente depressa, nella quale il crimine è una scelta alla disoccupazione dilagante e l’appartenenza etnica – bianchi, neri, ebrei, immigrati europei – un’orgogliosa ostentazione d’identità. Nella cittadina di Rocksburg, a ridosso di Pittsburgh, ogni azione umana è determinata, come suggerito dal titolo, dallo “scambio”, un do ut des ambiguo e pericoloso, ma unico espediente per andare avanti e raggiungere, forse, qualche risultato.»
26/03/2020

LA CIVETTA CIECA di Sadeq Hedayat recensito sul blog “Zona di Disagio”

Scrive Alessandro Vergari: "Nell’antica città di Rey c’è un uomo senza nome che dipinge scatole portapenne e che racconta, in prima persona, di sé: una maledizione, tanto simile a un’infezione, lo ha invaso, colonizzandolo come un parassita. Egli è la sua stessa infezione. [...] Il protagonista, in definitiva, è oggetto dei suoi incubi ed è pensato dai suoi demoni interiori. [...] La civetta cieca è un’opera sentita nella carne e nella mente. Perdersi nei suoi meandri di poetica bellezza è un’esperienza scomoda, affascinante e perigliosa. Vieni a bere con noi / il vino di Rey / se non ora quando? Tu assassino, tu prostituta, tu vecchio rigattiere, cosa aspetti?"
26/03/2020

LA CIVETTA CIECA di Sadeq Hedayat recensito su “Alias”

Così lo scrittore Tommaso Pincio: La civetta cieca è un invito a perdersi. [...] Personaggi e situazioni si sdoppiano o, per meglio dire, ritornano in forme nuove ma non abbastanza mutate da non essere riconoscibili. [...] Forse, più che un classico del surrealismo, questo piccolo gioiello, opera di un Kafka persiano, va collocato in un genere tutto suo, una sorta di buddismo gotico."
26/03/2020

ANTIDOTI. L’intensa prossimità delle parole. Case editrici ai tempi delll’emergenza sanitaria. Il rapporto shock dell’AIE: milioni le copie di libri stampati in meno

"Scardinano, costruiscono e spesso fanno sponda l’uno con l’altro, un buon esercizio di tenuta soprattutto ora. È il lavoro delle case editrici – in particolar modo quelle indipendenti – che compongono una comunità plurale di iniziative pensanti per decifrare questo presente." Inizia così il denso reportage di Alessandra Pigliaru sul lavoro culturale del mondo editoriale ai tempi dell'emergenza sanitaria, un lavoro che non si piega alla paura ma, pur nello smarrimento, continua a resistere con una molteplicità di iniziative.